L’Obedience è una disciplina sportiva nata per valutare le capacità di un binomio uomo-cane di eseguire una routine di esercizi. Nelle norme tecniche ed organizzative delle prove di Obedience (DM 20668/2002) viene stabilito che possono partecipare cani di tutte le razze iscritti al libro genealogico del cane di razza o un libro delle origini riconosciuto dalla FCI, di età superiore a 12 mesi per le classi debuttanti e superiore a 15 mesi per la classe 3.
Le competizioni prevedono esercizi statici ed esercizi dinamici, ed il grado di difficoltà aumenta a seconda della classe in cui si gareggia.
E’ una disciplina che richiede attenzione, precisione e velocità nell’esecuzione, per questo motivo è importante capire che soprattutto in fase di preparazione ogni step va rinforzato nella maniera corretta.
Chiunque collegandosi ad internet, con ogni probabilità sarà portato a considerarla come una serie di esercizi noiosi che il cane dovrà imparare ad eseguire. Niente di più errato o, quanto meno, di più riduttivo. Si può certo dire che l’obedience si estrinseca tramite una serie di esercizi, ma la sua essenza è ben altro.
Essa potrebbe essere considerata e definita il rapporto armonico tra uomo e cane. Un insieme di concentrazione, curiosità, disponibilità a collaborare.
E’ bello vedere come, con il giusto feeling tra cane e conduttore, anche esercizi che parrebbero noiosi diventino per entrambi un momento bellissimo, momento di condivisione e collaborazione, infatti essendo una disciplina non autogratificante per il cane è fondamentale la costruzione del rapporto e della motivazione attraverso i quali in campo il cane potrà esprimersi al meglio nello svolgimento degli esercizi, collaborare e lavorare in stretta e meravigliosa complicità col suo conduttore.
